lunedì 23 novembre 2015

Genesi. Una riflessione


"Il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato" (2,8).  Dio ha collocato l'uomo ad Oriente, dove sorge il Sole, fonte della vita. Allontanatisi liberamente da quel giardino Adamo e Eva rimangono dis-orientati: staccatisi dalla vita, cominciano a sperimentare il perdere la vita, ovvero il loro essere per la morte.

Dinanzi al colpevole disorientamento dell'uomo, "il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e si vestì" (3,21). Dio interviene ancora usando misericordia. L'uomo, resosi colpevole della sua nudità esistenziale, è rivestito dalla misericordia di Dio, di una nuova dignità.

Ora a tenere lontana l'umanità da quel giardino, e dall'albero della vita non reciso, ci pensa la fiamma della spada folgorante (3,24). E questo sino al giorno in cui un'altra spada, in mano ad un uomo pagano, non avrebbe trafitto il costato di Cristo che pendeva da un altro legno ...  (cfr Gv 19,34). Una spada ci teneva lontani dalla vita, un'altra ce l'ha restituita, una ci teneva lontani dal paradiso, un'altra ci ha introdotti; non più però un mero giardino, ma nel Paradiso di Dio, il cuore della Trinità stessa. L'acqua e il sangue scaturiti da quel fianco sono divenuti nostra possibilità di salvezza. Battesimo ed Eucaristia, sacramenti per la vita del mondo (Paolo Squizzato, Come un principio, Effatà Editrice pagg.  50 51).


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